Il cammino è una funzione complessa risultato di una integrazione di funzioni sensitive (input sensoriali, come la propriocezione e la vista) e di funzioni motorie orientate a sviluppare un determinato schema motorio programmato a livello del sistema nervoso ed attuato in periferia da un insieme di gruppi muscolari che si attivano come gli strumenti di un'orchestra al fine di produrre un movimento fluido, ritmico e coordinato.
Quando uno strabismo (cioè un disallineamento dei due occhi) è presente già alla nascita o, comunque, esordisce precocemente, nel cervello si sviluppano degli adattamenti sensoriali che ostacolano lo sviluppo di una normale collaborazione tra i due occhi (visione binoculare) e che comportano perdita del senso di profondità binoculare (stereopsi). Ne consegue che le informazioni visive che dovrebbero contribuire al corretto mantenimento della postura saranno alterate. Studi precedenti hanno effettivamente dimostrato che i soggetti strabici hanno alterazioni dell'equilibrio statico (vale a dire quando il soggetto esaminato è fermo). Ma quanto ed, in che modo, questa alterazione della visione può alterare il cammino?
La Prof.ssa Irene Aprile (Neurologo e Neuroriabilitatore presso la Fondazione Don Carlo Gnocchi SM Provvidenza in Roma) e la Prof.ssa Anna Dickmann (Oculista Strabologo presso l'Università Cattolica in Roma) hanno condotto uno studio su 25 soggetti strabici, sottoposti a valutazione clinica e gait analisi (usando un sistema optoelettronico), che ha mostrato che i soggetti con strabismo congenito o ad esordio precoce presentano disturbi del cammino e delle strategie della marcia. In particolare i soggetti con strabismo divergente presentano una minore potenza a livello del ginocchio e della caviglia ed un passo di maggiore larghezza (quindi più instabile) e questi aspetti peggiorano con l'aumentare della deviazione in divergenza. Nei soggetti con strabismo convergente questi aspetti sono meno accentuati, ma, comunque, il passo presenta una larghezza minore rispetto a quella dei soggetti sani. Gli autori di questo studio, pubblicato recentemente su una rivista scientifica internazionale, ritengono che i soggetti con strabismo presentino un disturbo della deambulazione e per questo attuino delle strategie di compenso differenti a seconda se affetti da strabismo divergente o convergente. L'ipotesi fatta è che queste alterazioni siano probabilmente legate ad un campo visivo binoculare ampliato nei pazienti con strabismo divergente e ad un campo visivo binoculare ridotto nei pazienti con strabismo convergente. E' possibile, d'altro canto, che altri fattori legati ad un'alterata percezione binoculare possano entrare in gioco.
A prescindere, comunque, dai motivi per cui i soggetti strabici presentano delle alterate strategie di cammino, questa osservazione scientifica apre una serie di problematiche (sicuramente da approfondire) che potrebbero avere un impatto importante sulla salute e sulla qualità di vita di questi pazienti, come, per esempio, il rischio di caduta nei soggetti con strabismo e la possibilità di una riabilitazione mirata.
Per dettagli consultare l'articolo per esteso nella versione originale in lingua inglese:
"Walking strategies in subjects with congenital or early onset strabismus".
Aprile I, Ferrarin M, Padua L, Di Sipio E, Simbolotti C, Petroni S, Tredici C, Dickmann A.
Front Hum Neurosci. 2014 Jul 10;8:484.
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