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2011 - L’Albinismo: una diversità vivibile - 2° Convegno Nazionale

"HO IMPARATO A SOGNARE... E NON SMETTERÒ"
La resilienza: una sana sfida per tutto il sistema familiare

Dott.ssa Laura Bonanni

Cosa succede in una famiglia quando nasce un figlio albino?
Tante domande, paure, fantasie negative, tendenza a chiudersi, delusione, perplessità, un certo "abbandono" sociale (a volte), bisogno di saperne di più, necessità di condividere, abbandono di modelli precostituiti circa le aspettative sul figlio. La famiglia deve necessariamente riorganizzarsi!
Parliamo quindi di resilienza, cioè quella capacità reattiva delle persone alle avversità.
La resilienza puè esser vista come la forza d'animo, cioè come la costruzione di una vera e propria struttura mentale, agevolata dalla presenza di fattori protettivi, resa più difficile da fattori di rischio.
Bambini si nasce, adulti si diventa! Compito della famiglia è principalmente trasmettere al figlio gli strumenti necessari e sufficienti per poter costruire una struttura di personalità resiliente che accompagnerà il bambino di oggi e l'adulto di domani, lungo tutto il viaggio della vita nella certezza consapevole che se si "cade" ci sarà sempre la possibilità di rialzarsi e che ogni sogno porta più in là, oltre "muri e confini", ricordando sempre a se stessi ed ai figli che: "il segreto della vita è la condivisione" (Lucia Pellegrini).
C'è un filo d'oro che unisce il processo di crescita all'autonomia, è il permesso di esistere in modo incondizionato al di là di qualunque handicap si possieda: l'essere umano ha bisogno dell'amore incondizionato. Quando un figlio si rende conto, intuisce, percepisce, di essere una "delusione" per i propri genitori, può sviluppare nel tempo, un senso di insicurezza che può rischiare di divenire parte portante della personalità, "postura mentale" e quindi molto più difficile da gestire ed affrontare, trasformandosi in quel limite più limitante del limite genetico stesso.

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