Il fenotipo albino nelle sindromi: dal gene alla clinica
Dott.ssa Maria Cristina Patrosso
L'Albinismo è una patologia ereditaria rara caratterizzata dalla parziale o completa assenza della biosintesi di melanina, associata ad ipopigmentazione generale ed a specifiche alterazioni oculari legate alla riduzione del pigmento melanico durante lo sviluppo embriologico e nei primi mesi di vita. L'incidenza media mondiale è di 1/20.000.
Questa malattia comprende differenti forme patologiche dovute a difetti distinti del "pathway" di biosintesi della melanina.
Esistono principalmente tre meccanismi in cui alterazioni in diversi geni determinano un difetto di pigmentazione: il primo nel pathway biochimico della melanina causativo delle differenti forme di Albinismo Oculocutaneo (OCA1, OCA2, OCA3 e OCA4) e Albinismo Oculare (OA); il secondo meccanismo coinvolge geni implicati nella biogenesi di organelli intracellulari la cui espressione è alterata in tessuti diversi, inclusi i melanociti come nella Sindrome di Hermansky-Pudlak (HPS) e nella Sindrome di Chediak-Higashi (CHS). Un ultimo meccanismo riguarda il ciclo di differenziazione dei melanociti, come accade nella Sindrome di Waardenburg o in quella di Waardenburg-Hirschprung, in cui i melanociti non raggiungono nell'embriogenesi tutte le aree da pigmentare.
La sindrome di Hermansky-Pudlak (HPS) è una malattia ereditaria autosomica recessiva caratterizzata da albinismo, da diatesi emorragica dovuta ad una deficienza nel pool di immagazzinamento delle piastrine e da deposito anomalo di ceroide o di materiale simil-lipidico in tutto il corpo. Vengono colpiti tre organelli: i melanosomi, i corpi densi piastrinici e i lisosomi. Ad oggi sono stati individuati otto geni coinvolti nella sindrome di Hermansky-Pudlak: HPS1 (10q23.1-q23.3), AP3B1 (5q14.1), HPS3 (3q24), HPS4 (22q11.2-q12.2), HPS5 (11p14), HPS6 (10q24.32), DTNBP1 (6p22.3) e BLOC1S3 (19q13.32). In questa sindrome la pigmentazione cutanea può variare. Inoltre, l'assenza dei corpi densi nelle piastrine predispone ad emorragie e a lividi.
La Sindrome di Chediack-Higashi (CHS) è una malattia autosomica recessiva caratterizzata da albinismo oculocutaneo e da severa immunodeficienza. Può presentare anche un aumento della sensibilità alle infezioni ed una deficienza dell'attività delle cellule natural killer.
Il gene CHS, le cui mutazioni causano questa patologia, è localizzato sul cromosoma 1q42.1-q42.2 e il suo prodotto genico regola il passaggio di varie molecole da e per i lisosomi. I melanociti dei soggetti con CHS sono caratterizzati dalla presenza di melanosomi giganti ed i soggetti con CHS presentano ipopigmentazione dovuta a questi melanosomi anormali, che causano diluizione della pigmentazione, producendo ipopigmentazione dei capelli, della pelle e del fondo oculare.
La Sindrome di Waardenburg è una malattia ereditaria autosomica dominante rara, in cui i melanociti, durante l'embriogenesi, non raggiungono tutte le aree da pigmentare. Questa patologia è caratterizzata da dispersioni pigmentarie nella pelle, nei capelli e nelle iridi, da anomalie dell'udito, da eterocromia delle iridi, da strabismo e da cardiopatia congenita. In questa sindrome sono coinvolti sei geni differenti: EDN3 (20 q13.2-q13.3), PAX3 (2q35), MITF (3p14.1-p12.3), EDNRB (13q22), SNAI2 (8q11) ed infine SOX10 (22q13).
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