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SALVE A TUTTI SONO DI NAPOLI VOLEVO SAPERE SE C'E' QUALCUNO DI VOI INTERESSATO AD AVVIARSI ALLA PRATICA DI SPORT PER DISABILI. IN PARTICOLARE SONO ALLE RICERCA DI RAGAZZI DA INSERIRE NELLA SQUADRA DI CALCIO A 5 PER IPOVEDENTI CHE NELLA SCORSA STAGIONE SI E' AGGIUDICATA IL TITOLO DI "CAMPIONI D'ITALIA". A PRESTO FATEVI SENTIRE.
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Eh! Che bella iniziativa. Peccato che ho un'"età" e che a pallone sono una imbranata! Ma volevo complimentarmi per questa bella iniziativa che hai proposto. Ciao Laura
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"ALZATI E CAMMINA"
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Al convegno di Villanova ho conosciuto la mamma di una bambina (Alessia) sarda che mi diceva che la figlia che ha 11 anni fa atletica leggera e pare con ottimi risultati. Sarebbe interessante che ce ne parlasse un po', in questo spazio. Laura B
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"ALZATI E CAMMINA"
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Ciao a tutti... sono Daniela... io pratico sport da sempre e negli ultimi 4 anni faccio equitazione e per la precisione faccio salto ostacoli a livello agonistico... ho naturalmente, come tutti, dovuto accettare i miei limiti, come ad esempio varie rotture facciali per pallonate ricevute.. e ovviamente non viste arrivare... ma l'importante è fare sport e divertirsi... e sopratutto andare oltre i propri limiti... Ciao ciao
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Equitazione, gioco del calcio, c'è chi scia, chi fa atletica, mah, accipicchia che "temerari" sti albini!!! Sarà ora che mi dia una mossa pure io. L'età.....non conta. Eh brave :-) Chissà Giancarlo che sport pratica? Gianca, hai sentito? Ciao Laura
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"ALZATI E CAMMINA"
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Lo sport per me è sempre stato un tabù, troppa fatica per ottenere scarsi risultati!!! Da bambino ne ho praticato più di uno, anche se la cosa era quasi obbligata, in collegio non si poteva scegliere. Comunque nelle gare sono sempre arrivato ultimo, ma questo non lo valuto negativamente perchè mi è servito ad imparare a perdere, ad essere sconfitto e a vivere tutto ciò con molta serenità. Avrete capito che sono un po' poltrone. Comunque vi confesso una cosa: lo sport mi ha cambiato la vita. Esattamente, avete proprio capito bene, indovinate perchè? Circa 15 anni fa frequentavo una palestra e li ho conosciuto mia moglie. Non ci crederete ma eravamo i più poltroni del gruppo e ci fermavamo spessissimo a chiaccherare. Così ci siamo innamorati e dopo qualche mese l'esperienza sportiva è finita per entrambe perchè ci siamo chiesti, ma che senso ha pagare una palestra per venire a chiaccherare possiamo incontrarci direttamente fuori senza spendere una lira? Così è stato, dopo quattro anni ci siamo sposati e quest'anno festeggiamo dieci anni di matrimonio. Ancora oggi non pratichiamo nessuno sport, siamo abbastanza longilinei, ma l'abbitudine di chiaccherare non l'abbiamo ancora persa e speriamo di non perderla mai. Però che titpo atletico!!! Certo non sono la persona giusta per incoraggiarvi a fare attività sportiva.
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Non chiedetevi cosa gli altri possono fare per voi, ma cosa voi potete fare per gli altri.
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Durante tutti e tre gli anni di scuola media, nelle lezioni di educazione fisica sono stata obbligata a giocare a “palla prigioniera”, un gioco a squadre dove ci si lancia la palla da una parte all'altra del campo e l'abilità sta nel bloccarla con le mani, altrimenti il malcapitato che la fa cadere diventa prigioniero della squadra avversaria. Immaginate quale tortura possa essere stata per una bambina ipovedente? Ricordo ancora come un incubo quella palla che io riuscivo a vedere solo quando era troppo vicina perchè riuscissi ad afferrarla. Ma c'era una cosa ancora peggiore: per dividerci in squadre l'insegnante designava le due bambine più brave che a turno dovevano scegliere gli altri componenti. Io, in quanto schiappa, ero sempre l'ultima ad essere scelta ed ho un ricordo molto vivo dell'umiliazione che provavo nell'attesa che una volta, almeno una, qualcuno mi scegliesse per penultima... Credo che oggi tanta insensibilità sarebbe impensabile, almeno spero!
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"Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi" Antoine de Saint-Exupéry - Il Piccolo Principe.
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Magari fosse impensabile, la generazione che sta venendo su adesso mi sa che anzichè progredire sta tornando indietro, questo secondo me per due motivi principali: la scuola sta perdendo autorità e i genitori sono sempre più amici dei loro figli e sempre meno educatori, che invece è ciò di cui avrebbero veramente bisogno.
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Non chiedetevi cosa gli altri possono fare per voi, ma cosa voi potete fare per gli altri.
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Be' se l'autorità della scuola consiste nel poter umiliare un bambino senza che la famiglia possa dire qualcosa, beh non mi sta bene. Per la mia esperienza deve esserci il dialogo e soprattutto quando c'è di mezzo un handicap, il percorso formativo e ludico deve essere deciso insieme, nei limiti del possibile. La famiglia conosce le vere difficoltà del figlio e deve pooter dire la sua. Sono troppo protettiva? ciao ciao
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Ho fatto la scuola media negli anni '70, vorrei tanto pensare che oggi, almeno l'insegnante una domanda in più se la farebbe.....
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"Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi" Antoine de Saint-Exupéry - Il Piccolo Principe.
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Ciao, io ho due figli albini di 10 e 12 anni e devo dire di aver trovato degli ottimi e disponibilissimi insegnanti!!!!! Non ho avuto problemi con nessuno dei due. Pensa che alle medie i professori, inizialmente, non si erano accorti nemmeno delle sue difficoltà nel vedere (tanto è la voglia di superare i suoi limiti) e con ottimi risultati. Sciano, vanno in bici, giocano a calcio e praticano Karate (vincendo anche delle gare), vanno ai campi estivi da quando avevano 3 anni e lascio fare loro le esperienze che vogliono fare. Quando dò loro dei limiti, non è perchè sono "albini", ma semplicemente perchè non ritengo sia una cosa giusta da fare, indipendentemente dall'essere albini o no.
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Brava! ben detto e ben fatto. Sei sulla linea di Giancarlo e concordo in pieno, è necessario fare i genitori autorevoli, senza pietismi o sensi di colpa. Ciascuno ha da impare a "nuotare nella propria acqua" cioè nei limiti e nelle risorse che imparerà a riconoscere facendo esperienza. Solo così si impara a vivere e, se ricordate per chi era al convegno, si impara a diventare delle persone VINCENTI Laura B
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"ALZATI E CAMMINA"
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Anche i miei genitori hanno tenuto questo atteggiamento - e ora non stiamo più parlando di sport - e io, da adulta, li ho ringraziati tanto per non avermi mai fatto sconti. Non mi hanno mai permesso di approfittarmi della situazione per non fare il mio dovere, nè di fare la vittima, tanto che da bambina non mi sono mai sognata di lamentarmi con loro dei problemi che ho avuto a scuola. Ancora oggi mio padre 78enne indica un oggetto e spazientito mi dice "è lì, ma non lo vedi?" e io sorrido, perchè mi rendo conto con un po' di tenerezza e un po' di orgoglio che, se si dimentica dei miei problemi, è perchè siamo riusciti, tutti insieme, a fare come se non ci fossero. Ora vivo da sola in una città che non è la mia, lontana dalla mia famiglia, ed è stato proprio mio padre ad aiutarmi a comprare la casa in cui vivo, lontana da tutti.
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"Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi" Antoine de Saint-Exupéry - Il Piccolo Principe.
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Ciao a tutti! Non ho mai brillato negli sport con la palla.... Ricordo ancora le difficoltà incontrate a scuola durante le ore di educazione fisica quando giocavamo a pallavolo! Quante pallonate in faccia che prendevo :)... Nonostante questo corro e vado in bici sin dalla più tenerà età!! Comunque a 28 anni posso affermare con certezza che la convivvenza con il nostro limite, la maggiore o minore resistenza ad accettarci per quello che siamo e il desiderio di metterci in gioco sono strettamente legati all'educazione che abbiamo ricevuto e alla famiglia che abbiamo alle spalle... Certo il mondo esterno ci condiziona fortemente, ma solo chi impara ad accettare la propria straordinaria unicità può davvero definirsi libero, autonomo e capace di non lasciarsi "vincere" dallo sconforto e dalla rassegnazione... Lo sport effettivamente è uno dei modi migliori per buttarsi nella mischia, "rischiare" e magari lasciare il segno, proprio in quanto metafora della vita: devi pedalare per raggiungere dei risultati, correre per taglare il traguardo e cavalcare per oltrepassare le barriere del limite Spesso nella quotidianità occorre anche fare a pugni (proprio come nella boxe...). Sono certo che tra qualche mesetto potremmo mettere su una squadra di boxe, una di calciatori, una di ciclisti e una di equitazione... Ovviamente noi saremo i CT e lavoreremo per gli altri (non albini) :) Un bacio a tutti Francesco Di Roma Ps: Vi aspetto nella Capitale...
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"I veri amici amano condividere i momenti preziosi che la vita riserva loro, come le piccole cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere ogni giorno" S. Bambarèn
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...ma non una squadra di "palla prigioniera", ti prego! :-) Lucia
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"Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi" Antoine de Saint-Exupéry - Il Piccolo Principe.
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Eh, no quella no, hai ragione!! Un abbraccio e buona giornata!
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"I veri amici amano condividere i momenti preziosi che la vita riserva loro, come le piccole cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere ogni giorno" S. Bambarèn
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I vostri bambini vanno in bicicletta? La mia Sofia di due anni va matta per la bici e mi sa che dovrò cedere.
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Ilenia va in bicicletta ed è anche troppo spericolata..... però le piace tanto e va bene così. Falla provare e vedrai che sarà contenta e lo sarai anchè tu. Ho imparato un' altra cosa da Giancarlo...... falle provare tutto quello che vuole anche se secondo te è pericoloso, sarà lei eventualmente ad accorgersi che una cosa non fa per lei. Ciao
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Silvy
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Mi raccomando senza esagerare però!!!
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Non chiedetevi cosa gli altri possono fare per voi, ma cosa voi potete fare per gli altri.
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....io sono sempre andata in bicicletta... sui pattini... giocavo a pallone... e mi arrampicavo sugli alberi.... e quella pazza ke salta in sella alla mia meravigliosa cavallina sono io.... non creiamo nei nostri figli ansie ingiustificate perchè in questo modo provochiamo limiti che non ci devono essere sopratutto a livello psicologico.... un abbraccio
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Michelangelo è molto pigro però è appassionato di motori guida motorino, auto, furgone ed è molto bravo non so come fa, alla visita per il patentino non l'ha superato io non so come fargli capire che non può guidare quindi trasgredisce e diventa molto nervoso perchè noi nascondiamo le chiavi dell'auto. Vuole fare sempre di testa sua, a scuola fin da piccolo si rifiutava di collaborare in classe, non so se per la sua difficoltà oppure è il carattere. Vi prego di darmi qualche utile consiglio grazie.
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Ciao Angelamass Tutto bene? Quì a Roma fa un caldo tremendo, ma si tira avanti ugualmente. Sono felice di sentirti e spero di poter comoscere presto te e Michelangelo! In merito alle tue preoccupazioni vorrei rassicurarti! Sono convinto che col tempo Michy acquisterà una consapevolezza maggiore tanto di sè stesso e dei suoi limiti, quanto dei rischi legati alla guida. A quel punto sarà in grado di trarre singolarmente le proprie conseguenze! Per carità io non voglio assolutamente sminuire la sua ansia di essere come tutti gli altri, nè tantomeno la rabbia e la frustrazione che derivano dal mancato superamento dell'esame per il patentino (ci siiamo passati in molti), ma è importante che arrivi a capire autonomamente che guidare più che un diritto, è un privilrgio, di cui è meglio non abusare eccessivamente... Naturalmente sarebbe meglio evitare messaggi falsamente consolatori: è inutile dire che si può vivere bene anche senza patente se poi chi lo afferma prende la macchina tutti i giorni... (io su questo forse sono un po' troppo drastico, ma sarete d'accordo con me che si tratta di un controsenso!) Cercate piuttosto di sperimentare o pensare insieme a modelli alternativi di mobilità, la bicicletta è uno di questi, anche se ora sarebbe un po' lunga elencare meriti e difetti di questo mezzo... In generale sono convinto che con adeguate politiche di ciclomobilità si potrebbe ottenere tantissimo anche quì in ITALIA, dove continua ad esserci un certo prregiudizio culturale verso pedali e due ruote... Al di là di questo, comunque vorrei dire a Michelangelo che si stanno facendo passi avanti enormi in merito al trattamento dell'ipovisione, quindi mai dire mai! MAGARI TRA 15 ANNI QUALCOSA CAMBIERA'!! Chi lo sa? Per il momento mi sento di dire pacatamente a MICHELANGELO: sii prudente e ricorati che non ci sei solo tu, ma anche tanti altri sulla strada.... Buonanotte! Francesco
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"I veri amici amano condividere i momenti preziosi che la vita riserva loro, come le piccole cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere ogni giorno" S. Bambarèn
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Ciao a tutti vi dico che Michelangelo ha imparato prima ad andare in bici e dopo a camminare aveva appena 10 mesi guando imparò da solo ad andare in triciclo e non ha mai usato le rotelle per la bici adesso che ha 17 anni quida molto bene motorini, macchine furgone naturalmente di nascosto va in garage guarda il motorino che gli ha procurato l'incidente e piange ha la foto dello scooter sul computer e piange cosa posso fare? Datemi un consiglio grazie
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Si un consiglio voglio dartelo di cuore, comprendendo la sua, ma soprattutto la tua pena. Michelangelo va aiutato e non solo grazie al'amore, al sostegno ed alla sana impostazione di confini, va aiutato ad aiutarsi, da un professionista serio, anche perchè l'adolescenza è un periodo molto, molto particolare. Laura
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"ALZATI E CAMMINA"
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Ciao a tutti! Volevo farvi sapere che Ilenia (5 anni) da qualche mese fa atletica. Adesso che sono così piccoli è più una preparazione all'atletica. Lei che è una bambina che corre e salta sempre è molto contenta. Tra l'altro lo fa senza occhiali perchè per paura forse di romperli non li vuole.
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Silvy
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Che bello! Mi fa veramente piacere sapere ed apprendere che i ragazzini, nonostante i problemi di vista, pratichino sport. Io da piccola ne ho fatto poco, un po' per pigrizia, un po' perchè mi vergognavo e non mi sentivo all'altezza, diciamo così! Ed è molto probabile, rileggendo oggi, a 46 anni, la mia storia, che la pigrizia fosse una "copertura" al fatto di sentirmi e sperimentarmi "diversa" dalla massa. E' per questo che sono tanto contenta per i bambini e i ragazzi che praticano sport. L'attività sportiva aiuta e non solo il fisico..... Ciao a tutti Laura B
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"ALZATI E CAMMINA"
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CIAO LA MIA SOFIA DI 6 ANNI E' UN PERICOLO PUBBLICO CON LA BICI. HA ANCORA LE ROTELLE E STO ASPETTANDO A TOGLIERLE PERCHE' HO PAURA CHE SI FACCIA MALE O FACCIA DEL MALE A QUALCUN'ALTRO. IL PROBLEMA E' CHE LEI VA, MA L'OSTACOLO O LA PERSONA CHE SI TROVA DAVANTI PURTROPPO LA VEDE TROPPO TARDI E QUINDI IL PIU' DELLE VOLTE LE VA ADDOSSO. PER EVITARE QUESTO DEVO URLARE DI FERMARSI E MI PRENDONO PER PAZZA.
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Buona sera Angelamass, è passato un anno dal tuo appello disperato per Michelangelo, come vanno le cose? Da quel che ho capito ha fatto un incidente in motorino e di fronte alle prove tangibili di quel fatto piange. Non ho la presunzione di sapere cosa stava passando ma con ogni probabilità si è reso conto nel modo più brusco possibile dei suoi limiti e stava elaborando il "lutto" per la "morte" del suo sogno. Ti racconto la mia esperienza e valuta tu se è assimilabile a quella di Michelangelo. Dopo l'Istituto Magistrale e un anno di studi universitari, ho frequetntato la scuola per educatori professionali, ovvere quelle figure che, mataforicamente parlando, "camminano accanto" a disabili, anziani, tossicodipendenti e adolescenti in stato di disagio. Il mio sogno era, anche se negato per tanto tempo, quello di lavorare con l'handicap. C'ero riuscita, per conto di una cooperativa seguivo un ragazzo Down ed un altro con la sindrome del cromosoma x ad anello (patologia tanto rara quanto grave). Le situazioni erano differenti tra loro ma applicavo una tecnica di sostegno diciamo "non da manuale" ma sicuramente utile. Per farla breve, ero al settimo celo, mi sentivo realizzata e totalmente padrona della mia vita, quando, in una giornata uggiosa, mentre mi recavo da uno dei miei ragazzi, ho urtato violentemente il viso contro un palo della luce di circa 40cm. Ho toccato la delusione con mano e ho pianto molto perchè mi sono resa conto che con il mio modo di fare mettevo a rischio la vita altrui e non solo la mia (accompagnavo il ragazzo down per le strade della città affinchè imparasse ad attraversare...). L'amarezza, la delusione e lo sconforto erano tali che ho pianto per molto tempo. Avevo 20 anni, solo 3 in + del tuo figliolo. Fagli solo sapere e sentire che gli sei accanto e che prima o poi troverà la sua strada. Io non ho avuto questo conforto dai miei genitori, ma solo la preoccupazione per gli occhiali scheggiati. Ma questa è un'altra faccenda. Un abbraccio. Maria
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Una parola non definisce una persona, poichè essa si definisce attraverso le proprie azioni.
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Io ho fatto danza classica e mi sono diplomata. Non so se posso consigliarla ai vostri bambini soprattutto alle bambine... perchè gli sport con la palla per quanto divertenti sono un po' più rischiosi. Invece con la danza non c'è bisogno di vedere molto perchè si segue la musica e le coreografie sono proprie quando le si apprendono... certo la danza non è proprio uno sport ma è bella. A me è piaciuta tanto!!!
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gli audaci forse vivono poco - ma chi non osa non avrà vissuto mai!!!
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Io da piccola, per tre anni ho fatto ginnastica riotmica. Ero brava, a detta dell'insegnante, poi dopo le elementari, ho mollato un po' per lo studio un po' per i miei imbarazzi, perchè mi sentivo diversa, anche se mia madre mi ha sempre stimolata a fare... Poi per un periodo ho praticato anche nuoto, per la scoliosi, ma anche lì, ho mollato, perchè d'inverno mi ammalavo spesso, febbre, bronchite... La bici l'ho sepre utilizzata, in posti tranquilli, mai in città, troppo rischioso. E imparai da sola, all'età di 10 anni, con una biciclettina senza rotelline, di un mio cugino. Fui e sono fiera di me, perchè, piano, piano e zitta zitta, ho imparato con divertimento e "lontana" da occhi "ansiogeni" :-) Comunque ammetto di essere un po' pigra per gli sport, forse è anche per questo che non ho praticato con costanza nulla. Comunque mi piace camminare e sono una che fa chilometri..... Laura B
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"ALZATI E CAMMINA"
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