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Lo scoiattolo albino

C’era una volta, in un bosco fitto dove nessuno aveva mai osato entrare per paura del lupo che ci abitava dentro, un piccolo scoiattolo malato di albinismo.
Com’è ben noto, il povero animaletto aveva gli occhietti così chiari che a malapena riusciva a sostenere la luce del sole al primo sorgere dell’alba.
Ciò gli aveva procurato non pochi problemi: con difficoltà riusciva ad andare in giro per procurarsi il cibo, ma non aveva chi lo potesse aiutare!
Non aveva amici, ma solo vicini che non facevano che isolarlo e questo aveva fatto sì che anche i suoi parenti si trasferissero in un bosco molto lontano, lontano da chi potesse far del male allo scoiattolo e a tutti loro colpevoli unicamente di essere suoi familiari!
Essendo allo stato brado e quindi non avendo occhiali da sole o altra protezione, aveva tutti gli occhi rossi e per questo veniva sempre preso in giro.
Dal mattino presto fino alla sera tardi, il povero scoiattolo veniva insultato in continuazione dal lupo con battutacce che riguardavano la sua pelle e i suoi occhi.
Un giorno, però, lo scoiattolo si stancò e disse al lupo:
- Sono proprio stanco di come mi tratti, è brutto essere derisi e umiliati da tutti a causa di un problema che non mi son cercato io e di cui non ho assolutamente colpa! Non ti sopporto più! Visto che fai tanto il forte, ti propongo di dimostrarmelo con una gara di combattimento: se vinci tu me ne vado dal bosco ma, se vinco io, te ne andrai tu! –
Allora il lupo accettò, spavaldo come sempre e convinto che a vincere sarebbe stato lui perché, oltre ad essere grande e grosso, era allenato. Lo scoiattolo, al contrario, era magrissimo visto che, a volte, non lo facevano nemmeno mangiare a causa del razzismo riservato al piccolo animaletto per il solo fatto che appariva "diverso".
Quella sera il lupo mandò allo scoiattolo una serie di lettere intimidatorie con messaggi quali:
- Hai già fatto le valigie? Perché ho l’ impressione che non resterai in questo bosco ancora per molto!- Oppure con frasi come: - Preparati ad essere schiacciato! -
Lo scoiattolo ignorò tutte le lettere e fece una bella dormita per arrivare riposato alla gara dell’indomani. Il lupo invece fece tutt’ altro: andò in un pub a festeggiare la vittoria ancora prima di averla ottenuta, invitando tutti gli abitanti del regno tranne lo scoiattolo, ovviamente! Così passò la notte in bianco, bevendo e mangiando in maniera agitata e incontrollata.
La mattina dopo il lupo e lo scoiattolo si incontrarono al centro del bosco dove doveva aver luogo lo scontro che avrebbe decretato chi sarebbe rimasto nel bosco e chi invece sarebbe dovuto andar via.
A far da spettatrice c’era una grande folla di animali di tutte le specie, curiosi e tifosi chi del lupo e chi dello scoiattolo. Qualcuno amava stare al sicuro e parteggiò da subito per il più forte; qualcun altro credeva nella giustizia e nell’eguale rispetto dei diritti di ciascun animale e non ci pensò due volte a schierarsi al fianco dello scoiattolo.
L’arbitro fu una tartaruga vestita a strisce.
L’inizio dell’ incontro vide lo scoiattolo molto rilassato e riposato, mentre il lupo, anche se molto stanco, era convinto di riuscire comunque a battere il docile scoiattolino. Non aveva, però, considerato che quest’ultimo aveva qualcosa che il lupo non possedeva: l’ intelligenza!
Appena iniziato lo scontro lo scoiattolo, munito di occhiali da sole fatti in casa, non passò subito all’azione, perché, in realtà, non aveva intenzione di fare del male al lupo e, per tale motivo, si mise a rovistare nei dintorni, facendo attenzione ed evitando le pericolose mosse del lupo che si lanciava sempre contro di lui come un gatto quando cerca di catturare un topo.
Lo scoiattolo raccolse più ramoscelli che poteva e, con questi, si mise ad intrecciare una gabbia bella grande. Poi trovò anche una liana molto lunga caduta a terra e la raccolse velocemente e iniziò a correre più veloce della luce legando la liana appena raccolta alla gabbia. La stessa liana, l’arrotolò attorno a un ramo dall’aspetto molto solido di un albero vicino e a sua volta la legò ad una pietra. Poi si mise davanti alla pietra, chiamando il lupo con voce provocatoria e attirandolo verso di sé.
Un attimo prima che il lupo lo catturasse e lo azzannasse con i suoi grandi dentoni, lo scoiattolo si spostò e tagliò la liana che si srotolò dal ramo e fece cadere la trappola. La gabbia era lunga, bassa e molto pesante e travolse il lupo costringendolo a piegarsi sempre di più fino ad arrivare a terra.
L’arbitro-tartaruga suonò il fischietto e allora fu ufficiale: il vincitore della sfida era proprio lo scoiattolo!
Dopo la vittoria lo scoiattolo si rivolse al lupo dicendogli:
- Tu mi deridevi sempre per il mio problema non facendomi partecipare a nessun gioco all’ aperto, ma questo mi ha permesso di aver maggior tempo da dedicare allo studio. Così ho potuto escogitare un metodo più sicuro per riuscire a batterti intellettualmente! –
Dopo la bella lezione impartita al lupo, in quel bosco, nessuno fu più isolato o deriso per nessuna forma di diversità!
La morale di questa favola è che non ci devono essere distinzioni tra persone sane o malate, ricche o povere, bianche o nere, umili o potenti, colti o ignoranti.
Ogni persona merita di essere accettata con la sua diversità che può diventare per ognuno di noi fonte di arricchimento.

Scritto da Camilla Scarpa

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